Home » Spiaggia di Cattolica » Vivere il mare in sicurezza
Questa guida vuole essere un contributo per tutti coloro che intendono vivere il mare in sicurezza e nel pieno rispetto dell’ambiente marino. Le informazioni contenute in questa pagina non sono esaustive di tutta la normativa in vigore in materia diportistico-balneare. Per ogni ulteriore approfondimento vi consigliamo di rivolgervi agli uffici delle Capitanerie di Porto.
Per l’emergenza in mare digitate il Numero Blu 1530 della Guardia Costiera.
Il Corpo delle Capitanerie di Porto Guardia Costiera con i suoi circa 10.000 tra uomini e donne militari di Marina, 300 sedi sul territorio, mezzi navali ed aerei è per ampiezza e la varietà dei compiti, un punto di riferimento per tutte le attività marittime di competenza statale, vero e proprio “sportello unico” per l’utenza del mare. Le Capitanerie di Porto dipendono dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ed hanno collaborazioni, per specifiche attività, con altri Ministeri, fra tutti il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali per la pesca marittima ed il Ministero dell’Ambiente per la protezione delle risorse marine.
La ricerca ed il soccorso in mare costituiscono l’impegno primario dell’attività della Guardia Costiera, reparto operativo del Corpo delle Capitanerie di Porto. L’attività operativa di ricerca e soccorso si estende ben oltre i confini delle acque territoriali, comprendendo più di 500.000 Kmq di mare. Il Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, attraverso la propria Centrale Operativa assume le funzioni di Centro Nazionale di Coordinamento per il soccorso marittimo (Italian Marittime Rescue Sub Center). Il Centro Nazionale è coadiuvato da 13 centri secondari di soccorso (Marittime Rescue Sub Center) situati presso le Direzioni Marittime e delle Unità Costiere di Guardia coincidenti con gli altri Uffici periferici.
Il Comando Generale delle Capitanerie effettua, per conto del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, il coordinamento centrale delle attività di controllo della pesca marittima. Le attività di pesca vengono sorvegliate in mare dalle unità della Guardia Costiera e monitorate con moderni sistemi satellitari che garantiscono una maggiore sicurezza dei pescatori. Il pescatore viene controllato nei punti di sbarco e di vendita per verificare che le specie commercializzate non siano fra quelle vietate ed abbiano le misure minime previste dalla normativa.
Di pari importanza è l’attività di prevenzione e di vigilanza sulla sicurezza in mare. A tale scopo il Corpo utilizza sistemi tecnologici quali il Vessel Traffic Service (VTS) allo scopo di monitorare costantemente lo svolgimento del traffico marittimo riducendo i rischi della navigazione.
La tutela dell’ecosistema marino è un altro importante compito svolto attraverso la vigilanza, gli interventi di disinquinamento, il controllo dei parchi e delle aree marine protette. Allo scopo vengono utilizzate anche risorse (centrali operative, mezzi aeronavali, sistemi di controllo del traffico navale) già attivate per compiti di soccorso, sicurezza della navigazione e polizia marittima. Per tutelare i mammiferi marini è stata istituita, nel mare Tirreno settentrionale, una zona protetta denominata “Santuario dei Cetacei” in cui i mezzi della Guardia Costiera effettuano una specifica attività di sorveglianza.
Annualmente viene pubblicato un bando di concorso per i giovani di età compresa fra i 17 e i 25 anni che volessero entrare a far parte del Corpo delle Capitanerie di Porto come volontari in ferma breve. I requisiti sono: essere celibe, possedere la licenza media e idonee caratteristiche psicofisiche. Inoltre si può accedere alla professione con il grado di Maresciallo o nel ruolo degli Ufficiali partecipando ai concorsi per titoli ed esami banditi annualmente, qualora in possesso del diploma di istruzione secondaria superiore. Per maggiori informazioni, rivolgersi presso l’Ufficio Locale Marittimo di Cattolica o la Capitaneria di Porto di Rimini.
Il mare è patrimonio comune all’intera umanità: esso è lo spazio dove maggiormente si appaga l’anelito di ciascun uomo di infinito e libertà. Quando perciò ci avviciniamo al mare per turismo, sport, ricreazione, dobbiamo costantemente ricordare:
Gli scooters ed i natanti similari possono navigare solo in ore diurne con condizioni meteomarine assicurate, ad una distanza non superiore ad un miglio dalla costa, con divieto assoluto di navigare:
Per la conduzione degli acquascooter o moto d’acqua e mezzi similari sono richieste la maggiore età e la patente nautica, secondo quanto previsto dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1997, n° 431. Durante la navigazione i conducenti e le persone imbarcate devono obbligatoriamente indossare:
Gli scooter acquatici devono essere obbligatoriamente provvisti di acceleratore a ritorno automatico, nonché di un dispositivo sul circuito di accensione assicurante l’arresto del motore in caso di caduta del conduttore. Il dispositivo deve essere installato sul natante in modo ben visibile come pure il suo aggancio al conduttore. Sono esenti da tale accorgimento le unità dotate di self-circling (blocca-sterzo con ritorno automatico). A bordo inoltre, devono essere presenti le dotazioni di sicurezza previste dal vigente Regolamento di Sicurezza per la navigazione da diporto. II numero delle persone imbarcate, compreso il conduttore, non potrà superare quello stabilito dal relativo certificato di omologazione che dovrà essere presente a bordo in originale o in copia autentica. Durante la stagione estiva, l’atterraggio e la partenza degli Scooter acquatici, nelle zone frequentate da bagnanti, deve avvenire solo attraverso gli appositi corridoi ed alla velocita minima che assicuri il controllo e comunque non superi i tre nodi. Nelle zone dove non esistono i predetti corridoi l’attraversamento dello specchio acqueo interdetto deve avvenire senza l’uso del motore.
Si rammenta che l’uso delle tavole con aquiloni denominate Kitesurf è consentito a coloro i quali abbiano compiuto i 14 anni di età. Durante l’utilizzo dei Kitesurf è obbligatorio indossare permanentemente un ausiliario al galleggiamento: cintura di salvataggio, trapezio galleggiante e/o muta galleggiante). Il Kitesurf deve essere dotato obbligatoriamente di un dispositivo di sicurezza che permetta l’apertura dell’ala e il conseguente sventamento, mantenendola comunque vincolata alla persona.
ESEMPIO:
Nelle zone di mare riservate alla balneazione l’atterraggio e la partenza dei Kitesurf devono avvenire all’interno di appositi corridoi di lancio destinati ai Kitesurf con le seguenti modalità:
Non uscite mai con vento di terra, può essere molto pericoloso. I venti di terra tendono ad aumentare di forza man mano che ci si muove verso il largo e allontanandovi sempre più dalla vostra base di partenza potreste trovarvi nei guai. Scegliete una spiaggia dove il vento soffi verso terra o in bolina. Evitate di navigare in scarsa visibilità, all’imbrunire o nella nebbia. Infine state molto attenti alle maree, forti correnti di marea possono portarvi lontano dalla base di partenza.
Prima di uscire col vostro windsurf controllate attentamente tutto l’equipaggiamento. Prima di tutto, verificare che la tavola e la vela non presentino gravi segni di usura. Accertatevi che il giunto dell’albero alla tavola sia fissato in sicurezza in modo da evitare sganciamenti della vela e controllare che l’albero non presenti spaccature. Quando attrezzate la vela accertatevi che le cime non siano consumate e in caso sostituitele immediatamente: accertatevi che siano ben tese e libere. Dopo l’uso lavate tutto l’equipaggiamento con abbondante acqua dolce. Per maggiore sicurezza scrivete sulla tavola e l’attrezzatura il vostro nome e numero di telefono con un pennarello indelebile.
Indubbiamente è meglio “prevenire che curare”, perciò siate sempre preparati al peggio e di mettervi in salvo autonomamente senza l’aiuto di nessuno. In ogni caso, portate sempre con voi dei dispositivi per segnalare la vostra posizione a potenziali soccorritori nelle vicinanze. E’ buona norma avere una cima o una bandiera o un razzo di segnalazione per attirare l’attenzione. E’ vitale inoltre conoscere i segnali internazionali di soccorso; alzate ed abbassate le braccia ai lati del corpo ma non incrociatele sopra la testa (= segnale sto bene). Non abbandonate mai la tavola, questa vi aiuterà a rimanere a galla e sarete più visibili per un eventuale soccorritore. Ricordatevi che è meglio mettersi in salvo da soli prima di indebolirsi o debilitarsi troppo nell’attesa che si avvicini qualcuno.
Prima di partire con la vostra canoa dovreste sempre informare qualcuno a riva o la Guardia Costiera. Prima di tutto indicate il numero di persone che hanno intenzione di uscire in canoa e il nome del centro o dell’organizzazione nonché l’area in cui vi recherete; sarebbe bene specificare anche il numero e il modello di canoa kayak che si utilizzerà (singola / doppia). Infine dovreste comunicare alla Guardia Costiera il luogo di inizio e fine del giro e, se si tratta di un viaggio, anche le varie tappe e ogni cambiamento di percorso o di programma così come il giorno in cui l’uscita si concluderà.
Dovete sempre avere l’attrezzatura adatta quando dovete uscire in canoa. Questo equipaggiamento comprende: pagaia adatta all’uso, abbigliamento adeguato, un aiuto al galleggiamento o un giubbotto di salvataggio, paraspruzzi con maniglia di sganciamento. Possono essere inoltre utili e dovrebbero essere sempre portati: una bussola, una carta aggiornata, un kit di riparazione, una cassetta di pronto soccorso, un sacchetto di protezione e alcuni fuochi di segnalazione di soccorso. Infine non dimenticare di portare un contenitore stagno per riporvi tutto quello che potrebbe essere utile e, per i viaggi più lunghi, ricordare viveri di emergenza e un termos con bevande calde. Altrettanto importante oltre alle dotazioni sono alcune regole basilari che tutti i canoisti dovrebbero seguire: prima di tutto la canoa/kayak dovrebbe avere la massima galleggiabilità alle due estremità, maniglie e punti di presa dovrebbero essere fissati agli estremi poiché queste sono le aree più adatte ad agganciarsi in caso di recupero di emergenza. Eventuali elastici per fissare le attrezzature sulla coperta devono essere ben tesi in modo da non recare intralcio. Infine, per sicurezza e per essere identificabili e consigliabile che la canoa /kayak sia di colore brillante e che nome e indirizzo siano scritti chiaramente all’interno dello scafo.
Seguite il programma che avete consegnato a terra. Non uscite in canoa/kayak da soli. Si raccomanda di uscire almeno in tre persone per potersi aiutare in caso di pericolo. In caso di emergenza non abbandonare mai la canoa. Tenere sempre con voi una radio resistente all’acqua. E’ sempre meglio utilizzare una combinazione di equipaggiamenti di sicurezza per aumentare la possibilità di mettersi in salvo.
Esso e consentito in ore diurne e tempo e mare assicurati. Nel periodo di vigenza dell’ordinanza balneare è, comunque, vietato all’interno della fascia di mare di 500 metri riservata alla balneazione.
Come sciatori d’acqua dovreste sempre:
Oltre a queste semplici regole come sciatori d’acqua non dovete mai:
Conduttore di motoscafo:
Come pilota di motoscafo dovreste sempre:
Come conduttore non dovete mai:
Fermo restando i divieti della navigazione per le unità a motore e/o vela, nella fascia di mare riservata alla balneazione, si rammenta che la Capitaneria di Porto di Rimini nel Compartimento Marittimo di propria giurisdizione, al fine di tutelare l’incolumità dei bagnanti, dei subacquei e di garantire lo svolgimento in condizioni di sicurezza delle molteplici attività che durante la stagione estiva si espletano in prossimità della costa ha disciplinato con propria ordinanza il limite di distanza dalla Costa entro i quali le unità propulse a motore devono navigare con velocità non superiore a 10 nodi e con gli scafi in dislocamento sino ai 1000 metri dalla costa.
Se è presente un mezzo nautico di appoggio, su tale mezzo deve essere issata la bandiera di segnalazione e deve essere presente a hordo almeno una persona pronta ad intervenire.
PESCA SUBACQUEA SPORTIVA
La pesca subacquea sportiva può essere effettuata solo nelle ore diurne e senza l’uso di apparecchi ausiliari di respirazione nel rispetto dei seguenti limiti:
La pesca sportiva, con qualsiasi tipo di attrezzo, è vietata sulle spiagge tra le ore 09:00 e le ore 19:00.
Suggerimenti di carattere generale rivolti a tutti i diportisti nautici. Perché l’attività di diporto resti comunque una forma di divertimento, un piacevole passatempo o il modo di trascorrere una vacanza, evitando che l’imprudenza trasformi ciò in tragedia, si suggerisce di:
Se il motore non si avvia:
Se il motore improvvisamente si ferma:
PROVVEDIMENTI PER ESTINGUERE GLI INCENDI
UOMO IN MARE
Un pericolo che bisogna prevedere e quello di perdere un uomo in mare. Nel caso che un uomo cada fuori bordo, la prima cosa da fare è lanciargli un salvagente anulare, quindi fermare l’elica e avvicinarsi al naufrago, e tenendo pronto eventualmente un altro salvagente anulare munito di boetta luminosa. Nell’avvicinarsi al naufrago è opportuno portarsi sopravvento e scarrocciare la barca sino a raggiungerlo.
E’ attivo, su tutto il territorio nazionale, il numero di emergenza gratuito “1530” tramite quale si possono segnalare alle Capitanerie di Porto le situazioni di pericolo verificatesi in mare.
UFFICIO LOCALE MARITTIMO DI CATTOLICA Capitaneria di Porto – Guardia Costiera Via Antonini,4 47841 Cattolica TEL 0541 963221