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Rappresenta una delle più affascinanti manifestazioni nazionali nel suo genere riconosciuta a pieno titolo dal Consorzio Europeo Rievocazioni Storiche grazie alla straordinaria meticolosità con cui vengono curati i singoli dettagli.
L’accurata precisione che ripropone fedelmente la vita del passato, studiata fin nei più piccoli particolari, coinvolge a tal punto i visitatori da trasportarli indietro nel tempo fino ai secoli della signoria malatestiana facendo rivivere loro l’atmosfera e le emozioni di quel burrascoso e intenso periodo storico a cavallo tra Basso Medioevo e Rinascimento. Fu un’epoca dominata, nelle terre di confine tra Romagna e Marche, dalle aspre contese tra le più importanti famiglie del tempo i Malatesta e i Montefeltro perennemente in conflitto tra loro per il dominio del territorio.
Tra le strette vie e la tonda piazza principale si aggirano armigeri, cavalieri e dame, giullari e saltimbanchi, menestrelli, giocolieri e trampolieri pronti ad allietare i viandanti e i forestieri. Le cantine delle case si trasformano in botteghe dove imparare antiche arti: da Mastro Giovanni la battitura del cuoio, da Madonna Patrizia, l’arte dell’affresco, Madonna Monica insegna la pittura a tempera all’uovo, Madonna Teresa l’arte del ricamo del XV secolo, Madonna Milena l’arte del mosaico. Vi sono taverne medievali dove bere e mangiare con menù ispirati al ‘500. Tantissimi sono gli spettacoli che affascinano e coinvolgono tutti: sbandieratori, teatranti, falconieri e cortei storici.
Ricordiamo inoltre il motivo principale dei 4 giorni di festa: la sfida tra le contrade di Borgo, Castello, Contado e Montebello per ottenere il Palio.
Tra le disfide: la corsa delle oche e la gara dei balestrieri.
Avvenne un fatto di straordinaria importanza che vide come protagonisti Sigismondo Pandolfo Malatesta e Federico da Montefeltro che siglarono un importante accordo di pace per far cessare le lotte continue che imperversavano in quei luoghi. Il patto venne sottoscritto nei pressi di Mondaino, importante roccaforte malatestiana situata in un punto di grande valore strategico sui colli racchiusi tra le valli dei fiumi Conca e Foglia.
La popolazione locale accolse con gioia e tripudio la tanto sospirata pace abbandonandosi a festeggiamenti, giochi e abbondanti libagioni che vengono rivissuti oggi, ad oltre cinque secoli e mezzo di distanza, grazie a questa manifestazione resa pressoché unica dalla ricchezza e dalla ricerca filologica che ricostruiscono minuziosamente ogni aspetto della vita del tempo.
Il Palio del Daino, che si celebra ogni anno nel mese di agosto, è incentrato sulla sfida tra le 4 contrade del paese Borgo, Castello, Contado e Montebello che si disputano a suon di giochi, sfide e tenzoni medioevali e rinascimentali la conquista del palio nella splendida piazza Maggiore. Quest’ultima è una delle piazze più belle della Romagna, costruita nel 1800 e soprannominata dagli abitanti piazza Padella per la sua caratteristica forma semicircolare su cui si innesta il viale principale del paese.
Attraversando il borgo si resta affascinati dall’incredibile somiglianza del contesto attuale con quello che doveva essere a quei tempi e si coglie con straordinaria efficacia la bellezza e il fascino di tornare indietro nel passato.
Per le strade pervase da dolci e soavi melodie rinascimentali si assiste all’operare di artigiani intenti alla lavorazione di metalli, tessuti, vetro, pelli e carta. Ma le arti e i mestieri della Romagna che fu sono anche testimoniati dalla presenza di abili maiolicari, pittori, armaioli, liutai, amanuensi, miniatori e intarsiatori. Vi sono poi rappresentazioni del “mestiere della guerra”, da riscoprire girovagando tra gli accampamenti, mentre altri aspetti del vivere quotidiano di quei tempi sono descritti dal lebbrosario e del postribolo.
Non mancano taverne e osterie per rifocillarsi gustando “cibo giusto et salutare de l’anima e de lo corpo” dove l’ambientazione scenica è davvero imperdibile mentre per tutto il borgo è un tripudio di sfilate e cortei in meravigliosi abiti rinascimentali, spettacoli con sbandieratori, musici, giocolieri, menestrelli, balestrieri, fachiri, spadaccini, streghe, fattucchiere, giullari e trampolieri per un incredibile show che appassiona ogni anno turisti e abitanti del luogo.
Il minuscolo e incantevole borgo di Mondaino diventa così per 4 interminabili giorni la sede di una piccola grande magia che conduce i visitatori a ritroso nel tempo esplorando un mondo lontano e affascinante su cui si fondano le nostre radici. Il paese merita di essere visitato anche per la ricchezza del suo patrimonio storico e artistico. Stiamo parlando della Rocca Malatestiana, della Piazza Maggiore, il Convento delle Clarisse, la Chiesa parrocchiale di S. Michele, i Musei, Porta Marina e l’ex Convento Francescano di Monte Formosino.
Le prime testimonianze storiche di questa località risalgono all’epoca romana e coincidono con un tempio dedicato a Diana, dea della caccia e protettrice dei boschi. Probabilmente il tempio era stato costruito in segno di ringraziamento per l’abbondanza di selvaggina, soprattutto daini, che caratterizzava quel sito. Col trascorrere dei secoli il luogo fu chiamato Mons Damarum o Monte dei Daini e, infine, Mondaino.