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Antica Fiera di Santa Lucia 2021 dall’11 al 13 dicembre
Quella di Santa Lucia è una fiera millenaria che rievoca le tradizioni legate al solstizio invernale, alla celebrazione della Santa patrona della vista ed alla vocazione contadina del borgo di San Giovanni in Marignano. Tale borgo, infatti, si è da sempre distinto per la produzione di grano, olio e uva.
L’appuntamento con la fiera si tiene a metà dicembre nel centro storico. Fattore principale sarà il mercatino con numerose proposte che vanno dall’artigianato artistico ai prodotti tipici di gastronomia, dalle idee regalo agli addobbi e altri articoli natalizi. Per la precisione, le giornate dei festeggiamenti saranno quelle dell’11, 12 e 13 Dicembre.
Per la tradizione, è giusto ricordare che l’Antica Fiera di Santa Lucia è anche la festa e la celebrazione della Luce. Infatti già nell’etimologia del nome Lucia, la santa è ricollegata alla luce e va a rappresentare la fine delle tenebre invernali. Commercio, divertimento e ritualità costituiscono il tradizionale contorno della festa.
La Fiera di Santa Lucia ha origini talmente antiche che si può affermare che la tradizione di festeggiare la santa protettrice della vista inizia insieme alla nascita di San Giovanni in Marignano. Siamo intorno all’anno 1000 ed il territorio che oggi ospita San Giovanni in Marignano era solamente terra incolta e paludosa. La storia raccontata e quella scritta ci descrivono il paesaggio che si presentava ai nostri primi antenati. La località “Laghetto” è così denominata proprio perché fino a due secoli fa vi era una raccolta d’acqua a carattere paludoso.
A bonificare questa pianura malsana ci pensarono i monaci benedettini di Ravenna, che crearono molto velocemente una zona fertile che fu successivamente occupata e lavorata da alcuni coraggiosi coloni. Questi, insieme ai monaci, furono i pionieri che gettarono le fondamenta e costruirono le prime abitazioni di San Giovanni in Marignano. Da allora, la storia del paese resta strettamente legata a Ravenna.
E furono proprio gli arcivescovi di Ravenna, che possedevano beni patrimoniali in Sicilia, a trapiantare nella terra romagnola la tradizione di festeggiare Santa Lucia, martire siracusana. Fino al 1805 si svolse in aperta campagna, nei pressi della chiesina di Santa Lucia al Moscolo, un antico edificio religioso ricordato già nel 1333. Solo in seguito ad un decreto napoleonico la si trasferì dentro o in prossimità delle mura castellane assumendo altri caratteri, oltre a quello prettamente religioso, denominandosi “fiera”.
All’interno del castello di San Giovanni in Marignano la vita quotidiana era disciplinata in modo molto preciso. Le disposizioni erano trascritte negli statuti redatti da Pandolfo IV Malatesta alla fine del ‘400. Nella 49° rubrica di tale prezioso documento viene dichiarato festivo il giorno dedicato a Santa Lucia. Le origini quindi della Fiera sono antichissime e affascinanti da scoprire o immaginare. La piazza cittadina si animava di mercanti, di compagnie teatrali girovaghe, saltimbanchi giocolieri, conduttori di bestie feroci, burattinai, cantastorie e poeti estemporanei. In questa occasione i contadini della bassa Romagna e delle vicine Marche, si rifornivano di pesce conservato.
Un’importante tradizione era quella di recarsi a teatro ad applaudire le comiche rappresentazioni della filodrammatica locale. Singolare usanza era quella che riguardava le contrattazioni di compravendita di bovini e suini, che avvenivano con una vigorosa stretta di mano tra compratore, venditore e mediatore. Ad affare concluso tutti e tre si recavano nella vicina osteria “de piligren” a consumare la loro prima colazione a base di trippa, piada e sangiovese.
Per Santa Lucia si esponevano più di mille capi bovini che erano allineati su più file lungo il campo della fiera. Pian piano, con l’arrivo delle innovazioni tecnologiche nel campo dell’agricoltura, la tradizione è lentamente cambiata. Ancora oggi vengono esposti prodotti e macchinari utili a chi lavora la terra.