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L’outlet è un punto vendita che offre prodotti di fine serie, specialmente di abbigliamento, a prezzi scontati.
Il fenomeno Factory Outlet nasce negli Stati Uniti alla fine degli anni ’70 e negli anni ’80 diviene un successo su tutto il territorio statunitense. Anche in Europa, dopo il successo registrato negli Stati Uniti, i Factory Outlets sono in rapido sviluppo. L’apertura di Factory Outlet rappresenta e rappresenterà nella realtà distributiva Europea una novità assoluta, che porterà benefici sia ai consumatori che ai produttori ed al sistema distributivo nel suo complesso.Per i consumatori i vantaggi in termini di alternativa di acquisto, che possono trovare in tale canale distributivo, sono rappresentati dalla possibilità di acquistare prodotti di marca a prezzi molto scontati rispetto ai relativi prezzi originari.
Mentre per il produttore il Factory Outlet rappresenta un’importante opportunità per la soluzione di difficili problematiche commerciali come ad esempio la notevole quota di invenduto nel settore moda. Per il sistema distributivo nel suo insieme questo nuovo canale rappresenta un’occasione di arricchimento delle alternative offerte al consumatore, con caratteri di complementarietà rispetto alla rete tradizionale dei negozi specializzati, esclusivisti dei prodotti di moda della stagione.
La tendenza dei consumatori a privilegiare l’ultima moda, i nuovi modelli e design, accorcia il ciclo di vita di numerosi prodotti, imponendo contemporaneamente all’impresa pesanti spese di rinnovamento. Ecco allora proporsi l’alternativa più semplicistica: operare una svalutazione competitiva dei propri prodotti. Prima dell’arrivo dell’euro era l’intera comunità nazionale a decidere di svalutare le proprie produzioni mediante il ricorso alla svalutazione monetaria. La carenza di sbocchi commerciali interni portava a considerare giustamente l’estero come obiettivo da conquistare. Svalutando la lira si riacquistava il vantaggio competitivo collettivo che evitava a ciascuna azienda, singolarmente, di doversi sforzare per “aggiustare” il livello di competitività delle proprie produzioni. La gabbia dell’euro, oggi, impedisce di pensare in questi termini. L’alternativa della scelta torna perciò alla singola azienda.
La questione diventa notevolmente più grave, questa volta nei riguardi del produttore, allorché questi decide di avviare un outlet che, per definizione, è un punto di vendita direttamente controllato e gestito dal produttore, che applica in tal modo una svalutazione competitiva generalizzata, anche se mascherata dalla gestione di precedenti invenduti.
Come risolvere allora tutti i problemi che abbiamo visto strettamente interconnessi? Attraverso la formula degli outlet.
Il mercato secondario (branch market) è per definizione, per qualunque produttore, semplicemente immenso. E’ costituito da tutte quelle aree del mondo in cui il produttore non aveva mai pensato di accedere ma nelle quali esiste certamente un vantaggio competitivo endemico: costituito dal richiamo irresistibile per il “made in Italy”.
L’utilizzazione della formula dell’outlet consente, su tali mercati, di realizzare un’introduzione forzata dei propri marchi e delle proprie peculiarità produttive senza disturbare il mercato principale (ed in particolare i distributori nel mercato principale) ma realizzando la sommatoria dei vantaggi costituiti dallo smaltimento dei surplus produttivi coniugato all’adeguamento delle condizioni di prezzo alle capacità del mercato di accoglienza, all’attivazione di nuovi mercati di sbocco, attuando cioè una sana politica di diversificazione commerciale. Se a ciò aggiungiamo tutti i fattori positivi strettamente connessi con l’allargamento del mercato verso i paesi esteri, realizziamo la definizione di vero vantaggio competitivo.
Attraverso la formula dell’outlet invece l’invio di stock di prodotti con prezzi di gran lunga inferiore facilita l’accesso all’acquisto da parte di nuovi consumatori che, proprio per il prezzo, sono anche disposti a modificare le proprie abitudini di acquisto ed a rinunciare a determinati servizi.
Le condizioni di gestione dell’outlet, per definizione emanazione diretta dell’azienda di produzione, possono anch’esse essere mantenute come dirette ma anche affidate in gestione ad un trader locale (franchisee).
Quello che è importante sottolineare è che la commercializzazione è mantenuta sotto lo stretto controllo del produttore che può così determinare tutte le condizioni di filiera che, per l’outlet, è certamente la più corta.
Vicino a Cattolica, potete trovare alcuni outlet di livello nazionale, come: Gilmar Outlet , Fuzzi Factory Outlet, Diffusione Tessile; solo 2 km da Cattolica, sulla strada per San Giovanni in Marignano. Negli outlet, si attuano la promozione e la vendita di prodotti di qualità di abbigliamento fashion, jeans wear, formale, trendy e sportivo. In più, accessori moda, cinture, borse, cappelli, scarpe, foulard e occhiali…
Gilmar Store Company tratta firme quali Block 60, Gerani, History, Iceberg, Iceberg Jeans. Tra questi si trovano prodotti di prima scelta, prodotti della stagione precedente, campionari attuali, offerte di capi difettati, con sconti del 50%, offerte promozionali. Indirizzo: Gilmar Divisione Industria Via Malpasso, 663 San Giovanni in Marignano.
All’Outlet Fuzzi Factory Outlet , trovi abbigliamento grandi marche, tailleur, J.P.Gaultier, giacche, polo, cashmere, maglieria classica, sportiva e casual; Fuzzi è proprio di fronte al casello autostradale A14, uscita di Cattolica.
La catena Diffusione Tessile è lo spaccio del gruppo Max Mara, dove puoi trovare capi firmati, smarchiati e scontati.
Diffusione Tessile fa parte di uno dei piu’ grandi gruppi a livello mondiale per l’abbigliamento femminile di alta gamma.
L’azienda gestisce le rimanenze di tessuti e di confezioni di abbigliamento delle stagioni precedenti prodotte dal gruppo. Offre dunque ai consumatori un prodotto d’alta qualita’ a prezzi contenuti.
I factory outlet Diffusione Tessile sono negozi di ampie dimensioni con prodotti smarchiati a prezzi interessantissimi. Indirizzo: Via al Mare, 180 San Giovanni in Marignano (RN) 10.00-19.30 orario continuato. Chiuso la domenica.
Se vi trovate a San Marino fate un salto a San Marino Factory Outlet dove troverete griffe moda come: Pickwick, Facis, Pinko, Store House, Amerigo Vespucci, Gruppo Marzotto, Les Copains, Gruppo Gerani, Piacenza Cashemere, Baldinini, Griffe diffusion Revedi, Motivi, Massimo Rebecchi, Samsonite, Gruppo La Perla, Stefanel, Perofil, Gruppo Arcte, Grigio Perla, Exigo Elvestron, San Patrignano, Glenfield, Basile Blu, Ivan Pellicce, Trademar… e nuovi arrivi Primavera-Estate.
La posizione della sede è strategica. I fashion addicted potranno raggiungere San Marino Factory Outlet a partire dal casello Rimini Sud dell’A14, percorrendo poi la superstrada per la Repubblica di San Marino fino all’uscita di Falciano, raggiungendo così la località di Rovereta in Strada dei Censiti n°1, più vicina all’Italia e prima del confine. www.smfactoryoutlet.com – Aperto anche la domenica.
Della Valle Tod’s è l’Outlet delle calzature Tod’s e Hogan a Sant’Elpidio a Mare (AP) Tel.0734 871671
L’azienda Della Valle Tod’s è stata fondata nei primi anni del 1900, quando il nonno di Diego Della Valle, Filippo, creò una piccola fabbrica di scarpe.Il passaggio da azienda familiare ad azienda industriale avviene a fine anni 70, con l’ingresso in azienda di Diego Della Valle, e l’inizio del processo di progressivo sviluppo dell’attività.
Oggi Tod’s SpA è la holding operativa di un Gruppo, che si colloca tra i principali players nella produzione e commercializzazione di calzature e pelletteria di lusso, con i marchi Tod’s e Hogan, attivo anche nell’abbigliamento con il marchio Fay.
I marchi del Gruppo, pur nella loro distinta identità, sono 5 accomunati da una stessa filosofia, che si contraddistingue per un equilibrato mix di tradizione e modernità, alta qualità, apporto creativo ed ampia utilizzabilità di ogni prodotto.
L’elevata qualità dei prodotti è garantita dalla forte componente manuale che caratterizza tutte le fasi della filiera produttiva: ogni prodotto viene eseguito a mano, con tecniche di alto artigianato, per diventare, dopo numerosi passaggi e controlli, un oggetto esclusivo e riconoscibile.
Ogni marchio, all’interno della propria offerta, comprende articoli che sono riconosciuti come oggetti mito, quali ad esempio la Driving Shoe e la borsa D Bag con il marchio Tod’s, e le calzature Traditional e Interactive con il marchio Hogan.
La produzione viene realizzata negli stabilimenti del Gruppo (7 per le calzature e 2 per la pelletteria) e presso un ristretto numero di laboratori specializzati, con i quali il Gruppo ha instaurato relazioni consolidate di lungo periodo. Per tutti i prodotti l’acquisto dei materiali, la sorveglianza su tutte le fasi produttive ed il controllo dei prodotti finiti sono centralizzati presso la capogruppo, anche sui prodotti realizzati nei laboratori esterni.