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Su alcuni scogli di roccia tipici della Valmarecchia, che in tempi di invasioni e ostilità rappresentavano un’ottima difesa naturale, si distinguono i profili di Montebello e Torriana. Due roccaforti imprendibili che hanno visto gli splendori della Signoria dei Malatesta e le battaglie aspre con i castelli e le truppe del Montefeltro, la regione storica confinante che comprende la parte media e alta della vallata. Due borghi che nei secoli hanno avuto sorti diverse: Torriana si è modificata ed è divenuta il capoluogo comunale, il borgo di Montebello è rimasto praticamente intatto e il suo silenzio, durato secoli, è oggi la sua fortuna essendosi preservato come una vera isola di storia e cultura.
Quando l’alba dell’anno Mille illumina la Valmarecchia, le torri della fortezza di Montebello (Mons Belli) sono già là, poderose, a sfidare nei secoli i nemici della Romagna. Arcigna come il sasso su cui sorge e di cui è fatta, la Rocca dei Guidi è ancora integra e narra le cento storie di assalti, di tradimenti, di tragedie, di gloria e di morte, scritte sulle sue mura millenarie.
Il pallore dolce della luna fa da cornice alla corte quando si popola dei mille personaggi che l’hanno abitata. I fantasmi truci dei suoi soldati e dei suoi briganti fanno ala ai fantasmi gentili di Orabile Beatrice e di Azzurrina.
I balestrieri dei Malatesta e dei Montefeltro si mescolano agli Indiani “Ghurka” della ottava armata inglese, tutti morti sugli spalti nell’inutile assalto della fortezza mai conquistata.
Torriana si chiama così solo dal 1938: prima aveva un nome sicuramente meno dolce ma che da solo bastava a descrivere l’asprezza di un luogo tutto abbarbicato sulla nuda roccia. Il suo nome era “Scorticata” e così lo ritroviamo nelle cronache a partire dal 1141.
Il masso calcareo doveva apparire più spoglio di quello che appare oggi e la sua rocca più confusa con la pietra stessa. Una rocca sicuramente importante a guardia di una via, quella che risale la Valmarecchia, lantica Via Maior, di grande valore strategico poiché rappresentava il collegamento principale con il Montefeltro e con la Toscana.
C’è chi sostiene che nei sotterranei della fortezza di Torriana sia stato ucciso Gianciotto Malatesta resosi tristemente famoso per aver messo tragicamente fine all’incontro tra sua moglie Francesca e suo fratello Paolo.
I Malatesta dominarono il castello che successivamente passò anche per le mani di altre grandi casate come i Borgia e i Medici. Resta qualche significativa traccia delle fortificazioni oggi inserite in una recente costruzione.
Rocca di Montebello Apertura: dal 1 giugno al 30 settembre dalle 14.30 alle 19 (escluso il lunedì); dal 15 giugno al 15 settembre dalle 22.30 alle 24 (escluso il lunedì); dal 1 ottobre al 31 maggio, sabato, domenica e festivi.
Tel. 0541 675180.
Ingresso a pagamento.
Si tratta senza dubbio di uno degli edifici storici più interessanti di tutto il territorio della Signoria malatestiana. E’ un complesso in cui è possibile leggere ancora con chiarezza gli interventi subiti nel corso di secoli, da quelli più strettamente militari a quelli finalizzati all’adattamento in dimora nobiliare.
Il mastio e parte della fortezza sono risalenti all’originale struttura dell’anno 1000. La residenza signorile risale alla seconda metà del 1400 quando ai Malatesta subentrarono i Conti Guidi di Bagno, tuttora legittimi proprietari.
Una visita alla Rocca riserva molte sorprese anche per i tesori e i segreti che vi sono custoditi. Si trovano mobili di gran pregio che vanno dal 1300 al 1700. Bella la collezione di forzieri e cassapanche tra cui spicca una cassa dipinta risalente, si dice, alle Crociate. Cunicoli misteriosi, passaggi oscuri, pozzi profondissimi e strani accadimenti hanno alimentato la leggenda di un fantasma, una bimba di circa 5 anni, figlia del feudatario, scomparsa nei sotterranei del castello nel 1375.
Qualcuno sostiene che il fantasma di nome Azzurrina si aggiri ancor oggi tra le mura.
Rocca di Torriana
La Rocca negli anni ’70 è stata oggetto di un ampio intervento di rifacimento. Della fortezza di epoca malatestiana che, insieme a quella di Verrucchio formava un vero e proprio sbarramento sulla valle, restano la porta d’accesso, due torrioni circolari, la cisterna, parte delle mura e del maschio.
Sovrasta la rocca, la piccola chiesa dedicata ai Santi Filippo e Giacomo, situata sul punto più alto del monte della Scorticata, da cui si può godere lo straordinario paesaggio della Valmarecchia.
Santuario della Madonna di Saiano
E’ un singolare complesso che sorge sulla sommità di uno sperone roccioso che si alza proprio sul letto del fiume Marecchia, all’interno dell’Oasi naturalistica. Della antica fortificazione rimangono pochi ruderi e una torre cilindrica, presumibilmente di epoca bizantina. Il Santuario è raggiungibile a piedi e la sua chiesa è dedicata alla Beata Vergine del Carmine. All’interno si trova una statua in gesso risalente al XV secolo, raffigurante la Madonna col Bambino, cui le donne partorienti della valle si rivolgevano per ottenere protezione.
Chiude il Santuario un portale in bronzo realizzato su disegno dello scultore Arnaldo Pomodoro.
FESTA DEL MIELE primo fine settimana di settembre
Una festa tutta incentrata su questo prodotto che nella zona si trova di ottima qualità. Assaggi, gastronomia e vendita dei prodotti.
FESTA DELL’ALBERO DELL’ACQUA secondo sabato di luglio
Incontri e musiche attorno alla fontana di Torriana, fantasiosa creazione del poeta e sceneggiatore Tonino Guerra.
LA COLLINA DEI PIACERI fine luglio
Piccola maratona del gusto con prodotti enogastronomici locali, eventi artistici.
Comune di Torriana: 0541 675220
Le descrizioni sono tratte dalla guida “Signoria dei Malatesta“, la dolce vita delle colline riminesi redatta dalla Provincia di Rimini, assessorato al Turismo.